Bonus Mobili 2023, cosa fare per accedervi

E’ stata di recente pubblicata la nuova Guida dell’Agenzia delle Entrate sul bonus mobili, con le novità contenute nell’ ultima legge di bilancio 2023 ed in vigore dal 1° gennaio. I nuovi massimali 2023 prevedono una detrazione pari al 50% spalmabile in 10 rate annuali di pari importo in dichiarazione dei redditi, applicabile sulle spese sostenute per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica associate ad una ristrutturazione edilizia.

Bonus Mobili 2023: cosa fare per accedervi

Il massimale di spesa è fino a 8mila euro annui, per una detrazione massima di 4mila euro. Nel 2024, in base al dettato normativo, l’importo massimo di spesa detraibile al 50% afferente ad acquisti con Bonus Arredi scenderà a 5mila euro (quindi fino a 2500 euro detraibili).

L’Agenzia delle Entrate chiarisce che, per poter accedere all’agevolazione, è necessario che la i lavori edilizi ai quali abbinare la detrazione fiscale siano almeno di manutenzione straordinaria.

Questo, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali (ciascuno per la propria quota e solo per i beni acquistati e destinati ad arredare tali parti comuni).

Questo significa che tinteggiature, rifacimento dei pavimenti, infissi e riparazioni non sono interventi di manutenzione straordinaria agevolabili e quindi non sono abbinabili al Bonus Arredi, mentre rientra il rifacimento integrale del bagno con sostituzione delle tubature o il rifacimento del tetto in una villetta monofamiliare.
Sì anche alla detrazione fiscale per acquisti di mobili abbinati ad interventi finalizzati al risparmio energetico, purché si tratti della sostituzione di elementi essenziali degli impianti tecnologici con altri che permettano di ottenere risparmi energetici rispetto alla situazione preesistente. Il bonus spetta anche ai contribuenti che usufruiscono del Sismabonus e del Superbonus.

Infine, si può accedere al Bonus Mobili anche se si acquista un immobile da imprese o cooperative che lo hanno ristrutturato nei 18 mesi precedenti.

In generale, gli arredi possono essere pagati nel 2023 anche successivamente ai lavori nell’immobile oggetto di ristrutturazione agevolata, purché avviati in data antecedente agli acquisti. E’ dunque possibile richiedere il Bonus Mobili anche per gli arredi e gli elettrodomestici sono acquistati quest’anno ma correlati ad interventi edilizi eseguiti lo scorso anno e non ancora terminati.

Perché il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici venga riconosciuto è necessario pagare con strumenti tracciabili:

  • bonifico con indicazione della causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione e della partita IVA o del codice fiscale del rivenditore;
  • carta di credito o debito.
  • modalità tracciabili di altra natura.

Gli acquisti di alcuni elettrodomestici (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici) vanno comunicati all’ENEA nell’ambito delle dichiarazioni ai fini dei “Bonus casa”.

I Documenti da conservare sono:

  • Ricevuta del bonifico,
  • ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta),
  • documentazione di addebito sul conto corrente,
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.

Mobili acquistati all’estero

Il Bonus Mobili è valido anche per arredamenti ed elettrodomestici acquistati all’estero. In questo caso il pagamento può avvenire anche per mezzo di un ordinario bonifico internazionale (bancario o postale) che contenga il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la causale del versamento, il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato possono essere sostituiti dall’analogo codice identificativo eventualmente attribuito dal Paese estero.

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About Giuseppe Morano

Mi sono laureato in giurisprudenza con lode, presso l'università Luiss, nel profilo di diritto delle istituzioni nell’ anno 2007. Successivamente nel 2009 ho conseguito il Diploma post lauream di “Scuola di specializzazione per le Professioni Legali”. Ho conseguito il titolo di dottore di ricerca in diritto amministrativo con borsa di studio, dopo aver vinto il relativo concorso, ed ho prestato attività accademica presso le università Luiss e Guglielmo Marconi di Roma. Sempre a seguito di selezione pubblica, ho svolto, attività di assistenza tecnico-giuridica, presso il Mise, dipartimento della coesione territoriale, per lo studio e l’ analisi della normativa relativa ai fondi fsc ed al monitoraggio nella realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico. Sono giurista e legale esperto in: appalti pubblici, procedure concorsuali e project financing; in materia di tutela ambientale; in materia di fondi pubblici europei e nazionali; in ambito di contratti ed obbligazioni, diritto commerciale e societario, diritto industriale, diritto del lavoro, diritto di proprietà.
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