E’ stato in questi giorni approvato in Consiglio dei Ministri lo schema di riforma dei tributi locali, che concede agli Enti l’autonomia fiscale per approvare forme di rottamazione di debiti amministrativi (con la riduzione delle sanzioni e degli interessi).
Riforma fiscale 2025, le recenti novità verso i cittadini
Previsto anche il rafforzamento di pratiche per l’adempimento spontaneo (come lettere di compliance e misure premiali), la riduzione dei tempi di pignoramento e una stretta sui controlli.
Il provvedimento si inserisce nell’ambito della riforma fiscale ed ora dovrà ora percorrere il consueto iter di consultazioni parlamentari prima di tornare a Palazzo Chigi per l’approvazione definitiva.
Gli Enti (Comuni e Regioni) potranno autonomamente concedere la definizione agevolata, di cartelle di pagamento riguardanti debiti locali, ad esempio in materia di IMU, TARI e bollo auto. Potranno quindi applicare sconti sulle sanzioni e sugli interessi dovuti così da tentare di recuperare cartelle non pagate e difficilmente esigibili.
Gli Enti potranno inviare avvisi bonari per invitare a mettersi in regola prima di ricevere cartelle esattoriali. E potranno prevedere misure premiali nei confronti di coloro che sceglieranno il pagamento diretto sul conto corrente dei tributi locali.
Per i Comuni, viene introdotto un nuovo sistema per rendere più eque le sanzioni a fronte del mancato pagamento di IMU e TARI. Approvato anche un Modello IMU unico e telematico.
Per il triennio 2025-2027, infine, sale dal 50 al 100% la quota da attribuire ai Comuni per le maggiori somme accertate e riscosse al fine di intensificare la partecipazione al recupero dell’evasione.
Per le Regioni sono semplificate le pratiche di gestione del bollo auto.
Per i tributi regionali vengono ridotti a 60 giorni i termini per passare all‘azione esecutiva, mentre attualmente sono pari a 180 giorni e non ci sarà più bisogno di emettere una nuova cartella: dopo la scadenza dei 60 giorni, in caso di mancato pagamento, l’amministrazione può procedere direttamente al pignoramento.